Totti, perché parlare!
Lunedì, come molti, ho atteso con curiosità la conferenza stampa di Totti. Per coloro che avevano seguito il cammino di Francesco dopo l'addio al calcio e conoscevano, anche da lontano, le dinamiche interne alla Roma, non era difficile indovinare il contenuto. Ascoltate l'esposizione e le risposte alle domande dei giornalisti, alcune cose non erano chiare. Mi sono trovato a ripensare per capire. E' scontato che una società con il Presidente che vive sei mesi a Boston e sei a Miami non possa avere futuro. La conferma, oltre che dall'esperienza, dalle parole del Vicepresidente Baldissoni, invitato a replicare, quando dice: "Al Chelsea Abramovich non lo vedono mai, né John Henry al Liverpool". E' vero, ma il calcio italiano non è la Premier League e non rendersene conto non è cosa da poco. Come è troppo facile decidere da Londra, o dal Sudafrica, per il consigliori Baldini. Qualunque decisione prenderà non potrà essere contestata. Gli basterà dire che Tizio e Caio, se si tratterà di calciatori, non sono stati gestiti come si doveva e la stessa cosa in merito alle altre decisioni.
Ed eccoci a Totti. Perché hai parlato? Se vuoi il bene della Roma, come ripeti a ogni piè sospinto, non alterare equilibri precari. Credi di avere ragione? Ma dimentichi Pirandello: "Non c'è più pazzo al mondo di chi crede di aver ragione". Vuoi diventare il D.T. della Roma? Ma dimentichi Smiles: "Se miri a mete elevate, preparati con costanza". Ti ritieni già pronto? Eppure Luigi XIV diceva: "E' l'impazienza della vittoria che garantisce la sconfitta". E Papa Giovanni non ripeteva: "Omnia audire, multa cognoscere, pauca dicere"? Né dimentico coach Bill Belichick: "Il vero leader dà l'esempio e chiacchiera poco". Potrei continuare con "Il silenzio è l'astuzia del saggio"o con un proverbio cinese: "Parlami e non dimenticherò, fammi vedere e mi ricorderò, coinvolgimi e imparerò". Infine, quando dici: "Se fossi presidente affiderei la Roma a Totti e De Rossi", mi viene in mente Rivera, che comandava al Milan con proprietari diversi. Facile guidare le operazioni con i soldi degli altri. E quando sbagli, chi paga? Che cosa fece Berlusconi come acquistò il club? Dette il benservito a un campione che, appese le scarpe al chiodo, aveva dimostrato di essere modesto. Se hai firmato un contratto di sei anni a 600mila euro netti l'anno, significa che ti stava bene. Prova a metterti in fila, dimentica il calciatore, presta a tutti l'orecchio e a pochi la voce, guarda come operano i più bravi e non dimenticare mai che se solo un grande calciatore è stato un grande dirigente, Boniperti, ci sarà un motivo.
© 2024 Stazione di sosta26.04.2024 09:00 Ascoltate Cruyff | 22.04.2024 08:00 Io e Cruyff |
19.04.2024 09:49 Ranieri e Gasperini | 14.04.2024 11:30 La Cieca di Sorrento |
12.04.2024 09:00 Uno spettacolo! | 08.04.2024 09:00 Giuntoli |
05.04.2024 09:00 Il razzismo | 29.03.2024 09:00 Orsato e Giraudo |
25.03.2024 09:00 Il capitano | 22.03.2024 10:11 La cura dei particolari |
- 29.04.2024 09:00 - Le forche!
- 26.04.2024 09:00 - Ascoltate Cruyff
- 22.04.2024 08:00 - Io e Cruyff
- 19.04.2024 09:49 - Ranieri e Gasperini
- 14.04.2024 11:30 - La Cieca di Sorrento
- 12.04.2024 09:00 - Uno spettacolo!
- 08.04.2024 09:00 - Giuntoli
- 05.04.2024 09:00 - Il razzismo
- 29.03.2024 09:00 - Orsato e Giraudo
- 25.03.2024 09:00 - Il capitano
- 22.03.2024 10:11 - La cura dei particolari
- 18.03.2024 09:00 - Come volevasi dimostrare
- 15.03.2024 10:55 - Passa Simeone
- 11.03.2024 09:00 - Ma l'arbitro sbaglia?
- 08.03.2024 10:25 - Il mercato della Juventus
- 04.03.2024 09:00 - De Laurentiis e Cardinale
- 01.03.2024 10:22 - Baroni e Sogliano
- 26.02.2024 09:00 - Attenti alla Superlega!
- 23.02.2024 10:37 - I contratti incredibili
- 19.02.2024 09:00 - Il ko del "Viareggio"