L'inutilità di Sarri
Finalmente anche il Corriere della Sera si è allineato, se domenica 5 u.s., a firma Mario Sconcerti, si legge: "Non vale più discutere su quanto Sarri ci sia nella Juve. E' più libera, pensa più col talento dei singoli che col calcio di Sarri. Giocando bene a modo suo la squadra fa il doppio mestiere: vince e dimostra l'inutilità di Sarri". Due giorni dopo arriva la sconfitta col Milan a San Siro. Ma non era necessaria per sapere che non si può fare un contratto da 6 milioni netti per 3 anni all'allenatore. So bene che è il mestiere più difficile del mondo, ma se non fa gol e non serve assist non può ricevere certe cifre.
Se Alfredo Di Stefano diceva: "Gli allenatori contano poco; l'importante, soprattutto, è il talento". Se Cruyff consigliava a Michels i cambi, perché dal campo si vedeva meglio che dalla panchina. Se Jerry Krause ripeteva: "Non si è mai visto un fantino trasportare il cavallo oltre il traguardo, anche se i piccoli aggiustamenti che si fanno guidando sono importanti", non metteva in discussione anche Phil Jackson, il coach più vincente della NBA? Se Hansi Muller non sopportava "... l'allenatore che urlava e gesticolava continuamente a due metri dal campo, perché i calciatori si rompevano le scatole", chissà che cosa direbbe sapesse che l'Inter ha fatto un contratto a Conte di 37 milioni netti per 3 anni? D'accordo, al tecnico bisognerebbe dargli il Premio Nobel, ma a chi l'ha permesso che cosa dovrebbero fare?
Idem se penso ad Ancelotti, Mourinho, Klopp, Zidane, Guardiola, Allegri e compagnia. Molti di questi hanno l'abilità di farsi acquistare i calciatori che vogliono, di solito per averli avuti, ma gli altri li hanno visti, quasi sempre, due volte come avversari. Non interessa loro conoscere la carriera, la famiglia, la moglie o la compagna, il carattere e i giudizi di terzi, che pretende sapere chi acquista. Né si domandano che cosa rimette la società se va male e i problemi che avrà chi dovrà cederlo. Eppure l'allenatore dovrebbe, come dice la parola, allenare e, se bravo, migliorare il materiale a disposizione. Certamente sarà importante parlare con lui per conoscere i desiderata, ascoltare alcuni nomi e eventuali suggerimenti, ma confezionare la squadra non spetta a lui. Saranno il Presidente e il D.S. a decidere, compatibilmente con le disponibilità economiche. Sanno che, nei limiti del possibile, dovranno accontentare il tecnico, ma senza seguirne pedissequamente la traccia. Sarebbe fare harakiri.
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