Impariamo dagli errori

17.02.2017 11:14 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di J.M.Colomo
Impariamo dagli errori

Martedì leggo che il giorno prima Maradona arriva nel pomeriggio all'Hotel Mirasierra. Con lui la compagna Rocio e la figlia Dalma, mentre Diego jr. arriverà insieme alla moglie con un volo dall'Italia. Alloggeranno tutti nello stesso albergo della squadra di Sarri. Annunciato anche l'arrivo di Careca. Il Napoli, invece, si allena a Castel Volturno, una decisione che impedisce ai cronisti spagnoli di assistere al quarto d'ora consentito dall'UEFA. Il decollo da Capodichino avviene alle 13.45. C'è anche il Presidente De Laurentiis con ospiti, fra i quali il regista Sorrentino e l'attore Silvio Orlando.

Mi domando se sia giusto preparare in questo modo i 180' più importanti degli ultimi trent'anni. Poi, d'accordo, massimo rispetto per il Real Madrid, ma non andrei oltre. In campo sono 11 contro 11 e, pur sapendo che l'avversario è di caratura superiore, ogni partita fa storia a sé e non ho mai visto perderne una prima di giocare. L'importante è prepararla nel modo giusto, senza trascurare i particolari. I media si sono sbizzarriti nel parlare delle 11 Champions League del Real, del fascino del Bernabeu, di un fatturato che non ha l'eguale ecc. ecc.. A me veniva da sorridere. Eppoi anche al Napoli qualcosa è capitato di vincere e i trofei non vanno in campo. Né interessa se in panchina ci sono Sarri, uno che ha fatto gavetta e militato tra i dilettanti, e Zidane, un Pallone d'Oro. Si debbono solo giocare al meglio le carte, limitare i danni e aspettare il ritorno. Come ci si riesce? Al di là del discorso tattico, scegliendo il ritiro senza comunicarlo a chicchessia. Pregando il Presidente di star vicino, ma senza ospiti al seguito, che andranno in un hotel diverso, dove troveranno Maradona e famiglia, oltre a Careca. La squadra deve stare tranquilla. Il più possibile. Queste partite non hanno bisogno di sollecitazione alcuna, né di motivatori.

L'unica cosa da temere era la designazione dell'arbitro Skomina. Al di là delle 129 partite dirette, dei 27 rigori e delle 26 espulsioni e della riconosciuta capacità, si poteva interpretarla in due modi: il primo, dal momento che Skomina è sloveno come il Presidente dell'UEFA Ceferin, poteva far pensare a qualche favore per ingraziarsi il club potente; il secondo, invece, che una direzione perfetta avrebbe fatto dimenticare chi comandava, ovvero lo spagnolo Angel Marìa Villar Llona. Alla fine al Napoli, dopo il 3-1, rimane ancora una piccola possibilità di passare il turno, ma sarà vietato commettere errori, a partire da De Laurentiis.  

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