Il premio
L'amico Angelo Giorgetti, in un articolo in punta di penna, martedì, assegna un premio a chi spiega il flop della Viola a Genova con la Samp. Peccato sia "... per il primo in società che sappia giustificare un inciampo di queste proporzioni. Perché perdere si può, ma almeno bisogna scendere in campo". E mentre sul web la maggior parte dei tifosi sembra aver trovato la spiegazione: "Questi non vogliono andare in Europa", credo, invece, sia facile. Se Boskov diceva: "Testa di calciatore buona per portare cappello", esisteva un motivo. L'esperienza di grande centrocampista prima e allenatore poi porta a non dubitare. La Fiorentina giocava a Marassi una partita per il sesto posto, a un punto dalla Lazio, a quota 62. L'avversario aveva raggiunto la matematica salvezza, alla fine di un torneo sofferto. Non so quali stimoli avesse, se non di chiudere con una prestazione dignitosa, di fronte a tifosi delusi. Era la gara più importante della stagione. In settimana non si doveva sbagliare nulla. L'imperativo doveva essere: concentrazione massima e a tavoletta. L'allenatore e la società potevano, in sintonia con la squadra, andare anche in ritiro, per evitare distrazioni di qualsiasi tipo e capire l'importanza di un incontro da vincere.
Invece si è creduto bastasse occupare la parte sinistra della classifica per superare chi, fino a poco prima, stava per retrocedere. Normale quindi godere dei piaceri della tavola, lasciarsi andare allo stravizio in più e non prepararsi mentalmente all'impegno, che non si poteva correggere in campo. Il pericolo era solo quello di affrontare la spensieratezza della Sampdoria a salvezza raggiunta, che consentiva di giocare in scioltezza e correre senza zavorre sulle spalle.
Non credo di essere andato lontano dal vero. Il calcio non ammette scuciture. Se sbagli paghi. Chi doveva provvedere? La società, che, sollecitando allenatore e staff, non ammetteva errori. E' ancora una dimostrazione di quanto incida il tecnico. In campo vanno i calciatori e se pensano di sapere tutto, ma non la professionalità, il compito diventa difficile. A conferma, la Fiorentina affronta la Juventus nell'ultima di campionato, ancora in tempo per andare in Europa. Stavolta non c'è bisogno di fare nulla. L'allenatore potrebbe dire alla squadra di andare in vacanza e presentarsi allo stadio due ore prima della gara. Tutti sanno che significa per Firenze la Juventus. La preparazione e la prestazione saranno ottimali. Così è se vi pare. Perché questo è il calcio!
© 2024 Stazione di sosta29.04.2024 09:00 Le forche! | 26.04.2024 09:00 Ascoltate Cruyff |
22.04.2024 08:00 Io e Cruyff | 19.04.2024 09:49 Ranieri e Gasperini |
14.04.2024 11:30 La Cieca di Sorrento | 13.04.2024 09:00 L'ignoranza nel calcio |
12.04.2024 09:00 Uno spettacolo! | 08.04.2024 09:00 Giuntoli |
05.04.2024 09:00 Il razzismo | 29.03.2024 09:00 Orsato e Giraudo |
- 03.05.2024 09:00 - Un buon facitore!
- 29.04.2024 09:00 - Le forche!
- 26.04.2024 09:00 - Ascoltate Cruyff
- 22.04.2024 08:00 - Io e Cruyff
- 19.04.2024 09:49 - Ranieri e Gasperini
- 14.04.2024 11:30 - La Cieca di Sorrento
- 13.04.2024 09:00 - L'ignoranza nel calcio
- 12.04.2024 09:00 - Uno spettacolo!
- 08.04.2024 09:00 - Giuntoli
- 05.04.2024 09:00 - Il razzismo
- 29.03.2024 09:00 - Orsato e Giraudo
- 25.03.2024 09:00 - Il capitano
- 22.03.2024 10:11 - La cura dei particolari
- 18.03.2024 09:00 - Come volevasi dimostrare
- 15.03.2024 10:55 - Passa Simeone
- 11.03.2024 09:00 - Ma l'arbitro sbaglia?
- 08.03.2024 10:25 - Il mercato della Juventus
- 04.03.2024 09:00 - De Laurentiis e Cardinale
- 01.03.2024 10:22 - Baroni e Sogliano
- 26.02.2024 09:00 - Attenti alla Superlega!