Galli e Tofanelli

01.04.2022 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Galli e Tofanelli

Ho telefonato a Francesco Franchi perché non dimenticasse alcune cose nell'occasione del centenario della nascita del padre. Tra l'altro chi aveva proposto più volte, su una rubrica de La Nazione, a chi doveva essere intestato il Comunale di Firenze. Fatte le debite proporzioni, sono a suggerire al Sindaco di Montecatini di intitolare lo stadio ad Alfio Tofanelli, che ci ha lasciato a 87 anni. Chi era? Un amico, con Paolo Galli e Orio Bartoli. Quando nel '74 uscii da Tuttosport, chiamato da Paolo alla Lucchese, doveva sostituirmi. Gli dissi di non lasciare la Toscana e organizzarsi per offrire, ai quotidiani sportivi e non, quello che nelle redazioni nessuno voleva fare: la Serie C e la D. Stranamente fui ascoltato e nacque l'agenzia di stampa Tuttocalcio. Alfio era nato giornalista e fece da maestro a giovani che venivano a imparare il mestiere: da Sabatini a Coppola, a Giordano, Barillà, Gensini, Cabella, il figlio Riccardo, tutti professionisti, oltre a tanti pubblicisti. Fu il primo miracolo. Perché giornalisti si diventa dove si stampano i giornali, nelle città, e Montecatini non è tra queste. Un'impresa. Nacque una serie di pubblicazioni, da Tutto B C a Supertifo, che portò in città l'editore, il Rag. Abbiezzi, vicepresidente vicario dell'Inter di Pellegrini, e i personaggi più importanti del calcio.

Il secondo miracolo fu Tuttocalcio, annuario tecnico-statistico di 1.300 pagine, dove chi capiva poteva anche preparare le partite. Uscito dal calcio, volevo creare un'alternativa al Panini. Ne parlai con Alfio e decollò. Nel '91 costava 30mila lire, poi 50, 100, 110 fino a 120 nel 2000. Era il numero uno al mondo per contenuti e costi. Superava le 90mila del Rothmans. A Montecatini veniva confezionato un prodotto unico. Costava quasi 100 milioni e si riusciva a coprire le spese grazie agli sponsor, come Pastorello, Arrigoni e Masini, ovvero Parma, Banca Toscana e Snai e altri, e alle società di calcio, che ne acquistavano circa 1.500 copie, oltre alle 400 dei collezionisti.

Per tutto questo Tofanelli, che aveva Montecatini nel cuore, non deve essere dimenticato. Un modo, certamente, è intitolargli lo stadio. Così Lucca dovrebbe ricordare un figlio illustre come Paolo Galli, maestro di giornalismo, intelligenza delle più vivaci, tifoso come pochi della squadra ed esempio per i giovani. Il "Porta Elisa" ha fatto il suo tempo. Aspettiamo la Lucchese allo stadio "Paolo Galli".   

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