Dopo Infantino Collina?

29.02.2016 11:01 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Federico De Luca
Dopo Infantino Collina?

Non so come, ma alla fine il calcio risponde a logiche precise. Infatti, se alle volte mi avventuro in pronostici non mi permetto di prendere in esame l'aspetto tecnico, ma quello politico. Così, quando il 14 dicembre u.s. Lady Radio anticipava che, per il principio che tutto deve cambiare perché niente cambi, tanto caro al calcio, il Segretario Generale dell'UEFA Gianni Infantino aveva più di una chance per diventare Presidente della FIFA, si basava su convincimenti di natura politica. Per prima cosa l'Europa non poteva perdere la leadership, quando aveva guidato il calcio dal 1904 con Guerin fino all'era Blatter. A chi obietta che dal 1974 al 1998 era Presidente il brasiliano Havelange, ricordo che la leva del cambio la teneva un italiano, il Vicepresidente vicario, Presidente dell'UEFA e delle commissioni arbitrali della FIFA e dell'UEFA, Artemio Franchi. Per questo non credevo alle notizie che davano favorito l'emiro del Bahrein Salman Al-Khalifa. Inoltre, i padroni del vapore volevano uno che conoscesse le cose dall'interno ma, dicono, fuori da quanto aveva destabilizzato i vertici dell'organizzazione.

L'identikit rispondeva a quello di Gianni Infantino, avvocato 45enne, padrone di sei lingue, nato in Svizzera ma da padre calabrese e madre lombarda, ritenuto da tutti uomo dabbene, ottimo burocrate e, prendendo a prestito l'aggettivo di un amico, diligente. Anche se non tipo da manovrare facilmente. D'accordo, non dovrà dimenticare chi l'ha portato sul trono, ma tutti sperano con misura. Divertente il succedersi delle votazioni. Al primo scrutinio era già in vantaggio di tre voti, 88 a 85, ma al secondo un intervento del Presidente statunitense Sunil Gulati faceva convergere 23 dei 27 voti del principe giordano Ali Bin Hussein su Infantino, che sommati ai 4 del francese Champagne portavano a 115. Alcuni dicono che la frenetica attività dell'avvocato negli ultimi quattro mesi, che lo ha portato a visitare 170 Paesi, sia stata determinante; altri il programma: mondiale a 40 squadre e 5 milioni alle Federazioni più povere. Altri ancora che, più di Blatter, Platini abbia interposto i suoi uffici, altri infine che la sottile tessitura di chi non appare mai, vedi Villar Llona e Beckenbauer, abbia pagato. Come si intuisce, l'emiro, con l'handicap di essere ricco, quindi più difficile a far cambiare idea, non aveva scampo.

Ora sono curioso di vedere che cosa accadrà per la Presidenza dell'UEFA. Il TAS riabiliterà Platini? Non sarà facile. Quali saranno le ambizioni di Villar Llona e Beckenbauer? Li ritengo troppo abili per uscire allo scoperto. Quando sento fare i nomi dell'olandese Van Praag, del portoghese Gomez e dello sloveno Ceferin mi viene da pensare che siano già bruciati. Eppoi il primo dicono sia troppo ingombrante. E se alla fine uscisse Collina? Diligente com'è stato da designatore, chi lo potrebbe fermare?   

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