Deciderà Kuipers?

09.07.2021 10:40 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Deciderà Kuipers?

Ho ricevuto telefonate da amici che si complimentavano con Luis Enrique per la simpatia e il modo di porsi. Sono ancora perplesso. Credevo avessero ben altra ragione. Ad esempio quella della mancata convocazione di Sergio Ramos, l'unico difensore al mondo con 129 gol all'attivo in 930 partite. Se la Spagna ha difficoltà a concludere e si permette di lasciarlo fuori, è giusto ringraziare. La cosa strana, poi, arriva da un tecnico che non sa spiegare come si possa far tirare un rigore a Morata, conosciuto per giocare nella Juventus. Le sue parole: "Calciare un rigore vuol dire trovarsi in una posizione scomoda. Se il risultato è in discussione, aumentano i condizionamenti. Occorre mente sgombra e nessun segno della croce, o sei già perdente, eppoi convinzione, intuizione e conoscenza del portiere avversario. Infine, il pubblico di parte creerà disturbo ed era sotto la curva dell'Italia. Vi pare così semplice? Si poteva scegliere Morata?". Pensavo bastasse essere freddi come un iceberg, poi avevano insegnato a non allontanarsi dalla palla, per non dar tempo al portiere di capire. Ho allargato le conoscenze.

Anni or sono, telefonai a Daniele Baldini, braccio destro di Spalletti alla Roma. Giocavano la Champions. Avevano preso 7 gol in Inghilterra. Dal momento che tornavano Oltremanica, lo invitai a far riposare Pizarro, ottimo regista a 60 all'ora, ma a 70 anello debole della catena. Fui ascoltato. Persero 2-1. L'Italia, in finale, si trova davanti al solito problema. Verratti prima e Jorginho poi se la caveranno? So di andare controcorrente, ma per Barella, Locatelli e Pessina ho un debole.

In una bella intervista, Furio Valcareggi ricorda l'unico Europeo vinto nel '68 col padre in panchina. Diverte quando dice di aver visto con Mancini un esercito di collaboratori: sedici. C'è pure Gianni Vio, considerato lo stratega delle palle inattive. Poi contro l'Austria prendiamo gol su calcio d'angolo, con una spizzata di testa sul primo palo. Dove non c'è nessuno. Se aggiungo che sulle punizioni dirette a sfavore non ci si dispone come insegnava Trevor Francis, domando se Furio non abbia ragione.

Chiudo facendo dietrologia. Domenica non vorrei vedere a dirigere la finale lo spagnolo Mateu Lahoz o il turco Cakir, quelli che nel 2018 ci hanno mandato a casa nello spareggio con la Svezia. Il primo potrebbe ricordare che martedì abbiamo eliminato la Roja e il secondo è così bravo da mettere paura. Infatti toccherà all'olandese Kuipers, il numero uno. Speriamo non subisca il fascino di Wembley.  

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