Lapadula, Giaccherini e Matthias Sammer

15.07.2016 11:09 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
Lapadula, Giaccherini e Matthias Sammer

Ogni tanto assisto a fatti che mi confortano. Ad esempio l'acquisto di Lapadula da parte del Milan. Questo torinese ventiseienne esploso negli ultimi due anni in Abruzzo, 20 gol a Teramo in Lega Pro e 30 a Pescara in B con promozione in serie A, è arrivato in rossonero quando nessuno se lo aspettava. Napoli, Genoa e Sassuolo erano le società interessate. I media davano in vantaggio i rossoblu. Il piano del Presidente Preziosi era perfetto. Lo acquistava per 9 milioni o poco più e contemporaneamente cedeva Pavoletti al Milan per 18. Ho sempre pensato che Oddo abbia magnificato le doti dell'attaccante ai suoi ex dirigenti. Galliani chiedeva tempo per trovare i soldi, ma una telefonata di un'ora tra Berlusconi e Sebastiani risolveva il problema e prendeva tutti in contropiede. E quello che molti a Pescara ritengono pronto per la Nazionale, per 9 milioni, saliva a Milanello.

L'altra operazione inattesa riguarda Giaccherini. Nessuno pensava al Napoli. Pareva che in Italia fossero il Torino e la Fiorentina a contenderselo, anche se i procuratori speravano che Conte lo portasse al Chelsea. Il Napoli, però, aveva chiesto notizie, altrimenti non si spiegherebbe l'sms arrivato a Giuntoli quando il Torino sperava di aver chiuso con un triennale da 1.650.000 euro netti l'anno. Immediatamente il D.S. partenopeo rispondeva e invitava Valcareggi nel ritiro di Dimaro, dove concludeva con un triennale da 1.800.000 euro l'anno più bonus e 1.500.000 al Sunderland che, dopo l'ostracismo di Advocaat, preferiva chiudere. Viste le cifre che corrono per troppi calciatori, ritengo che Giaccherini, nonostante i 31 anni, sia un ottimo affare. Insomma, le due operazioni confermano che il silenzio è d'oro e paga sempre.

La terza cosa che mi è piaciuta riguarda Matthias Sammer, dal 2012 D.S. del Bayern Monaco. Ad aprile l'ex Pallone d'Oro del 1996 aveva accusato un disturbo circolatorio ma, "... anche se sono guarito - dichiarava - ricoprire questo ruolo significa lavorare ogni giorno ininterrottamente. Invece, lontano dal lavoro, ho capito che la famiglia ha la priorità". L'arrivo di Sammer mi aveva lasciato perplesso. Fra tanti ex era la classica eccezione. Evidentemente aveva lavorato bene al Borussia Dortmund e alla Nazionale dal 2006 al 2012. Eppoi si doveva sostituire un numero uno, Uli Hoeness, in carcere per reati fiscali. Ma quando, scontata la pena, questi è tornato a guidare le danze e ha chiuso con Rummenigge gli acquisti di Hummels e Renato Sanches, uno che ha dignità non poteva che ringraziare, salutare e togliere il disturbo. 

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