La Roma di...Pinto
Una delle cose più divertenti è osservare dall'alto quello che combinano i nostri club. Parto dalla "maggica" Roma che, dopo la scoperta dello spagnolo Monchi come D.S., è tornata all'estero per sostituirlo con il portoghese Pinto. Se il primo è fallito per la scarsa conoscenza del nostro calcio, non vedo come potrà aver successo il secondo. Puntuale la riprova: l'arrivo di Mourinho. Faceva pensare a una decisione del D.S. per il connazionale. Ma il nostro neppure immaginava che qualcuno, in società, avesse fatto il nome dello "special one". Attendeva Sarri con l'agente Ramadani. L'idea, credo, sia di Fienga o del suo uomo Busardon. Quest'ultimo, avuto l'incarico di contattare il tecnico, si è rivolto all'agenzia di Trimboli a Londra. Un attimo e Mendes ha concluso per Mou. Non è divertente?
Ed ora Pinto quale parte avrà nella costruzione della squadra? Il gioco del calcio è semplice, ma diventa estremamente complesso per tutte le dinamiche che ruotano attorno. Quando ho letto che i giallorossi erano interessati al portiere dell'Udinese e della Nazionale argentina Musso, mi è venuto da pensare a una notizia ormai superata. Arriverà Rui Patricio dal Wolverhampton. Non è la società di Mendes? E Mourinho sarà d'accordo. Può anche darsi che ciò non avvenga, ma, state certi, si studieranno altre trattative per avere vantaggi. Il tutto per la gioia dei Friedkin, che trovano una Roma con 300 dipendenti e un ufficio marketing di 75 persone. Per questo è stato detto a Sarri di ritenersi fortunato. Lavorare in simile società è un'impresa e vedere all'opera Mourinho sarà interessante. Riuscirà a uscire vivo? Non credo basti essere un grande comunicatore e un maestro di equilibrismo.
Detto questo, non rimane che augurare buon lavoro. Penso a Vito Scala, il deus ex machina a Trigoria, e al fatto che non fosse informato. E' già un'anomalia. Viene da credere che sia Fienga l'homo novus della Roma? Ma quando vado a ritroso per trovare chi ha vinto gli ultimi due scudetti, mi imbatto in Dino Viola, un Presidente padrone, che non permetteva scuciture a chicchessia, oltre a essere uomo di Andreotti e Evangelisti. Il secondo, con tutto il rispetto e la simpatia per Sensi, si deve in buona parte a Capello, un allenatore cerbero, maestro di calcio. Esistono oggi certi personaggi?
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