Parlare a vanvera

15.09.2017 11:00 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
Parlare a vanvera

Quando sento dissertare gli opinionisti delle varie emittenti sul calcio, mi sorprende il fatto che non abbiano ancora capito le regole del gioco, che non riguardano lo schema o la disposizione in campo, ma ben altro. A conferma, chi obietta sul VAR fa parte di questa schiera. Vado a ritroso e ricordo che nei primi Anni Duemila un articolo del Regolamento dell'AIA, credo il 10, recitava: "Il Presidente, nominato dal Presidente e dal Consiglio Federale, dura in carica due stagioni sportive". Mentre il 19 spiegava: "Gli Organi Tecnici sono composti da un Commissario e dai Vice, nominati dal Presidente Federale su proposta del Presidente dell'AIA". Ebbene, questi signori avrebbero mai contraddetto la volontà di chi li aveva scelti? E il Presidente Federale sarebbe stato eletto senza l'appoggio dei grandi elettori, ovvero dei clubs più importanti?

A questo punto il cerchio si chiudeva e la stampa, con Gianni Brera in testa, si doveva arrampicare sugli specchi per spiegare gli errori, coniando un termine, sudditanza psicologica, che andava ben al di là del suo significato. Se non vado errato, con Lanese Commissario si cambiavano le norme e da allora il Presidente dell'AIA viene eletto dai 212 Presidenti di Sezione, dai circa 100 delegati e da pochi benemeriti. Sarà lui a scegliere i designatori. Se pensate che i vertici della FIGC e delle Leghe non mettano bocca cadete in errore, anche perché, pur essendo gli arbitri ufficialmente dipendenti della FIGC, i soldi arrivano dalle Leghe, quindi dalle società. Se avessimo voluto l'AIA indipendente bisognava fare in modo che a pagare fosse un ente terzo. Ecco perché ripeto che, se non si sanno leggere le designazioni, è difficile parlare con cognizione di calcio.

Ed eccoci al VAR. Se il 79% degli italiani è favorevole perché vede più equità e meno privilegi, oltre a garantire maggiore credibilità, faccio fatica a capire chi non è d'accordo. Si dovrà migliorare? Certamente. Serve pazienza, occorrerà tempo. Le partite durano meno rispetto al passato e l'arbitro potrà allungare o accorciare il recupero? E' vero, ma finalmente si arriverà anche al tempo effettivo, 30' per tempo, che toglierà le castagne dal fuoco. La cosa determinante è quella di ridurre gli errori arbitrali, per non assistere più a decisioni unilaterali, a vantaggio dei soliti, che esisteranno sempre ma con qualche potere in meno.   

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