Omicidio su commissione o no?

10.11.2017 12:47 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Omicidio su commissione o no?

Non so più come si prepara una partita sul piano della comunicazione. Ricordo che anche la più importante prevedeva alcune frasi che si potevano sintetizzare in "massimo rispetto e nessun timore". Spero non abbiano sbagliato, dal Presidente Federale: "Andiamo in Svezia per vincere", al C.T. Ventura: "Noi andremo ai Mondiali. Siamo convinti, sereni e determinati. In partite come questa l'Italia non ha mai deluso. Il Paese ci segue e i 70mila attesi al "Meazza" per la partita di ritorno sono a dimostrarlo". Se aggiungo le parole di De Rossi e Florenzi, per i quali la partecipazione al Mondiale è una questione di vita o di morte, si chiude il cerchio. Eppure mi hanno insegnato che per vincere bisogna aver paura di perdere. Gli svedesi, invece, si limitano a dire: "Siamo sereni, mentre per voi uscire sarebbe una tragedia. La nostra forza? Il gruppo, una squadra unita, solida, organizzata, con grande senso di responsabilità. L'attesa è grande, ma comunque vada sarà una tappa del nostro processo di crescita come Nazionale giovane e ambiziosa".

Dalle nostre parti, dopo aver già vinto a discorsi, perché un Mondiale senza l'Italia non può esistere, tutti si interessano al modulo annunciato da Ventura, che, capiti gli errori del passato, opta per il 5-3-2. Ho sempre dato per scontato che un allenatore sappia mettere la squadra in campo, perciò sono abituato ad andare oltre e a prendere in esame cose non meno importanti. Vedi l'arbitro. Se avessi dovuto decidere, avrei scelto il turco Cakir e, indovinata la designazione, ho pensato a un omicidio su commissione. Credevo ci avessero dato un vantaggio non da poco, quando mi hanno ricordato che la multinazionale che ha presentato le maglie del Mondiale in Russia ha dimenticato l'Italia ma non la Svezia. Il calcio talvolta è così sottile da farti ricredere. Si può commettere un simile errore? Impossibile. Di contro si può anticipare in questo modo il verdetto? Ancora impossibile. Tuttavia non va sottovalutato alcun particolare. Può essere superfluo ricordare che lo svedese Lennart Johansson è stato fino al 2007 Vicepresidente della FIFA e Presidente UEFA, oltre che Presidente Onorario, con Lars Christen Olsson Segretario Generale. Credere di avere di fronte degli sprovveduti sarebbe un errore. Non penso sarà commesso, anche perché si parla da tempo di commissariamento nel caso non si passasse, dal momento che Tavecchio non darà mai le dimissioni.

Altra cosa che fa riflettere un'intervista di Franco Carraro, al Corriere della Sera prima e alla "rosea" poi, dove si afferma che Calciopoli non è esistita, che non c'è stato mai passaggio di denaro e che gli scudetti della Juventus sono stati vinti sul campo. Strano sentirlo dopo undici anni ma, come Lady Radio ha ricordato più volte, si trattò di una lotta di potere dove il più forte, Carraro, fece fuori i contestatori. Ma oggi ci fermiamo a Cakir, che stasera ci farà sapere se chi ha presentato le maglie dei Mondiali ha sbagliato o aveva ragione.       

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