La rivincita di Abete

20.11.2017 10:49 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
La rivincita di Abete

Oggi nuovo Consiglio Federale per tentare di risolvere la crisi del calcio. Sul tavolo la questione Tavecchio, da una settimana sulla graticola, e poi la scelta del sostituto di Ventura, che si vorrebbe fosse Ancelotti. Del Presidente della FIGC hanno detto tutto e il contrario di tutto. Un tempo si parlò del passato, oggi si racconta dei cinque stipendi che percepisce tra la Presidenza, la FIGC Servizi, la LND Servizi e la LND Immobili, oltre a essere Commissario della Serie A. Insomma, quindicesimi nel ranking mondiale, fuori da Russia 2018, con un Presidente che non gode troppi favori ma, nonostante tutto, determina se si vuole un finanziamento agevolato per ristrutturare il proprio impianto in sintetico, senza contare che all'omologazione ci pensano gli amici e gli amici degli amici. Tuttavia l'importante è non perdere il potere, come vogliono i burattinai. Del calcio non importa a nessuno.

Ebbene, che cosa succederà in Via Allegri? Il Presidente dell'AIC Tommasi sbatterà la porta e annuncerà, probabilmente, lo sciopero, perché la paventata riforma dei campionati sarebbe inaccettabile. Se Sibilia, Presidente della LND, lo seguirà, con i suoi voti avrebbe la maggioranza, anche se dopo le dichiarazioni di Gravina, al cui fianco sta Abete, pare ci siano quelli necessari. Non so che cosa succederà prima delle 12.00. E' certo che si sarà passata una notte insonne e le riunioni si saranno succedute a velocità vertiginosa, come le promesse di posti importanti e non solo. Esiste sempre il dubbio che tutto cambi perché niente cambi. In caso contrario la Presidenza al momento delle elezioni si giocherà tra Gravina e Sibilia, attuale Vicepresidente Vicario. Si può star certi comunque che i burattinai in queste ore faranno l'impossibile per convincere Ancelotti a qualunque prezzo, nella speranza che il nome, gradito ai media, sia sufficiente per risalire la china.

Se si torna all'eliminazione da parte della Svezia e si ricordano le designazioni e gli arbitraggi del turco Cakir e dello spagnolo Lahoz, viene da domandarsi chi sarà in grado di capire, al di là del fatto tecnico, che si dà per scontato, le sottili strategie della politica calcistica. Non viene da credere che Collina e Busacca abbiano scelto con la massima cura gli arbitri e che il nostro Pierluigi abbia visto crescere la propria autorevolezza con l'uscita del Belpaese dal lotto dei partecipanti? E' tale l'abilità di lorsignori che rimane difficile leggere le intenzioni, quando poi gli esecutori sono di alto livello. Mai dimenticare che a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina.  

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