Emiliano Mondonico

09.04.2018 11:32 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Emiliano Mondonico

Giovedì 29 u.s., alla Biblioteca Feltrinelli di Pistoia, Agroppi ha presentato il terzo libro, dopo "Visti dall'Aldo" e "A gamba tesa": "Non so parlare sottovoce, una vita in contropiede tra parole e pallone". Prima ha chiesto di raccogliersi nel ricordo di Mondonico, l'amico e compagno di squadra che ci aveva lasciato. Ho conosciuto Emiliano a Torino. Ero a Tuttosport. Più volte presenziavo agli allenamenti al "Filadelfia". Aveva poco più di 20 anni, proveniva dalla Cremonese, estro e fantasia erano nel suo bagaglio. Come calciatore non ha espresso quanto ci si aspettava, cosa riuscita da allenatore. Nel calcio le leggi non scritte sono spesso più importanti di quelle scritte. Gli addetti ai lavori si dividono, ad esempio, tra chi capisce e chi dice di capire. Per i primi c'è stima e rispetto, anche quando sbagliano. Ebbene, Mondonico, tra le tante doti, aveva anche quella di capire.

Ho letto quanto scritto sull'uomo, il calciatore e l'allenatore e mi piace aggiungere due cose che mi sono rimaste impresse. Allenava l'Atalanta e giocava con il Milan fra le mura di casa. Finì 1-2 e il direttore di gara diresse a senso unico, ma con gran perizia, come direbbe un amico. Ad ogni fallo dei nerazzurri interveniva con la massima decisione, se lo commettevano i rossoneri c'erano un sorriso e una pacca sulle spalle. Alle corte, un modo per condizionare una squadra e lasciare tranquilla l'altra. Dopo il fischio finale Emiliano uscì dalla panchina e si diresse verso l'arbitro con fare minaccioso. Era fuori di testa. Sapeva di essere stato raggirato. Sono cose già viste, alle quali troppi non danno importanza. A Mondonico non sfuggivano. Conosceva le sottili dinamiche del calcio.

Seppoi si scendeva sul piano tecnico-tattico, era un maestro. Spesso riusciva a battere avversari più forti, non lasciandoli giocare e creando loro grandi difficoltà. Non dimentico lo spareggio del giugno 2004 per la Serie A Fiorentina - Perugia, tra la sesta della B e la quart'ultima della massima categoria: vittoria per 1-0 al "Curi" e 1-1 al "Franchi". David batté Golia. Credo siano state partite, soprattutto la prima, da filmare per proporle al corso allenatori. D'accordo, stavolta Emiliano non si scagliò contro l'arbitro, perché Trefoloni e Rosetti non lo fecero arrabbiare, anzi..., ma le partite erano state preparate come meglio non si poteva. Non aveva chances e credo si sia superato.   

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