Attenti a Lotito!

13.01.2020 08:53 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Attenti a Lotito!

Gestisce un'edicola in Sant'Agostino, a Pistoia. Si chiama Paolo Bonacchi, è tifoso della Lazio. A Luglio, durante la campagna acquisti, passando, ripetevo: "Attenti alla Lazio". Guardava incredulo, credeva scherzassi. Non era così, per una serie di motivi. La squadra era la stessa, con in più Lazzari, uno di qualità, sottovalutato. Certamente un punto di partenza, ma il giudizio non era di natura tecnica. Rappresentava la società ideale, quella formata da presidente, manager e allenatore e aveva il calciatore più forte del campionato: Claudio Lotito. Proprietario di due imprese di pulizia, un'agenzia di vigilanza e una di catering, dal 2004 è Presidente della Lazio e dal 2011, col cognato Mezzaroma, proprietario della Salernitana. Prende la società prossima al fallimento e nel 2015 riceve il Premio Financial Fair-Play per la rigorosa e meticolosa gestione. Vince tre Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, oltre a quattro titoli con la Primavera.

Ricordato che l'unica persona insostituibile nel calcio è il presidente, diverte vedere con quale abilità si muove. Nel maggio 2018 ottiene un terzo mandato come Consigliere Federale e da novembre fa parte del Comitato di Presidenza della FIGC. Laureato in pedagogia col massimo dei voti, ha smesso di far sfoggio del suo latino e non appare più come un tempo. La sua attività è frenetica. E' il numero uno del calcio. Mercoledì sera il manager di una "grande" del Nord aveva assicurato che a presiedere la Lega tornava il dimissionario Miccichè. Puntualmente, giovedì, 12 presidenti su 20 votano Dal Pino, l'uomo di Lotito. E' sempre in Federazione, al quinto piano di Via Allegri, nell'ufficio riservato alla Lega. Rivedo Felice Colombo, piccolo industriale della Brianza, quando rilevò il Milan dal petroliere Buticchi, che aveva promesso, senza raggiungerlo, il decimo scudetto. Era sempre in Lega, a disposizione dell'organizzazione. A fine anno arrivò la stella sognata.

Nel calcio niente avviene per caso. Quando leggo le designazioni, spesso sorrido. Se sabato Orsato dirige Lazio - Napoli e Rocchi Inter - Atalanta, vince la logica. Sono i migliori. Ma quando per Lazio - Juventus di campionato il prescelto è Fabbri e per la finale di Supercoppa Calvarese e la squadra di Lotito con merito vince, due volte, 3-1, anche il mio edicolante dovrebbe cominciare a sperare. Seppoi festeggi il 120° compleanno a Castel Sant'Angelo, per proseguire al Salone d'Onore del CONI e alla Camera dei Deputati, inaugurando il Lazio Club Montecitorio 1900, e dalle Poste vedi emettere un francobollo che celebra l'evento, senza dimenticare l'iniziativa "I bambini non si toccano", con la piccola Noemi, gravemente ferita dalla camorra, premiata all'Olimpico da Insigne, non viene da pensare che il compito di Lotito, come dice, sia quello di trasformare i sogni in realtà?

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